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"Possente era la schiera della casa reale, i cui colori erano bianco, oro e rosso, e che aveva come emblema il cuore scarlatto."
Racconti Perduti, parte III, "La Caduta di Gondolin".

La Casata dei Re era una delle Dodici Casate di Gondolin ed era comandata direttamente da Turgon. Essa radunava i migliori guerrieri del popolo dei Gondolindrim che durante le battaglie avevano il compito di rimanere accanto al sovrano e proteggerlo. 

Emblema della Casata[]

Turgon e la sua casata aveva gli emblemi de "la luna e il sole e il cuore scarlatto" e i loro rispettivi colori furono bianco, oro e rosso, ciascuno indubbiamente correlato con uno degli emblemi.

Storia[]

La Casata raccoglieva i più fedeli vassalli e i migliori guerrieri di Turgon. Durante la Caduta di Gondolin essi rimasero in riserva attorno al palazzo reale ma dopo la morte di Gothmog ed Ecthelion nella Fontana del Re essi si lanciarono come delle furie contro gli Orchi, uccidendone un numero enorme e riuscendo pure a uccidere due Balrog ed uno dei più possenti Urulóki che avevano invaso Gondolin.

Tuttavia il loro intervento servì solo a ritardare la fine della città; quando ormai ogni speranza di salvare la città sembrava perduta Tuor propose di lanciare una sortita per raggiungere i suoi quartieri e da lì la via di fuga costruita da sua moglie Idril. Benché questa proposta fosse stata ben accolta dai signori delle altre casate Turgon rifiutò di abbandonare la sua torre e così fece la sua guardia:

"l piano di Tuor sembrò davvero disperato ai nobili - data la strettezza della galleria e l'enormità della compagnia che avrebbe dovuto percorrerla - tuttavia, in quelle condizioni, essi avrebbero volentieri seguito il suo consiglio. Ma Turgon non prestò loro ascolto e ordinò di fuggire subito, prima che fosse troppo tardi; dichiarò: « Tuor sarà vostra guida e condottiero. Ma io, Turgon, non abbandonerò la mia città, e arderò con lei. » Di nuovo quelli inviarono sulla torre dei messaggeri, che parlarono così: « Sire, chi sono i Gondolindrim se tu perisci? Tu devi guidarci! » Ma egli insistette: « Ebbene! Io resto qui. » La terza volta, però, rispose: « Se sono il re, obbedite a ciò che comando, e non osate più discutere i miei ordini. » Dopo di che non inviarono più nessuno e si prepararono per il disperato tentativo. Ma quanti della casa reale ancora erano in vita non vollero muovere un passo e si raccolsero fitti intorno alla base della torre regia. « Qui » dichiararono « noi rimarremo, se Turgon non uscirà », e non fu possibile persuaderli."
Racconti Perduti, parte III, "La Caduta di Gondolin".

La resistenza di Turgon e della sua Casata fu epica e dette tempo e modo ai superstiti guidati da Tuor di fuggire dalla città. Alla fine però i Draghi fecero crollare la Torre del Re ed essi perirono tutti accanto al loro sovrano.

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