Il Cardolan fu uno dei tre regni dei Dúnedain nei quali venne diviso il Regno di Arnor nel 861 TE dopo la morte di Re Eärendur, oltre al regno dell'Arthedain e del Rhudaur.
Il regno del Cardolan rimase indipendente fino al 1349 TE, per poi federarsi con il regno dell'Arthedain e creare il titolo di "Principe del Cardolan"[1]. Fu attaccato dal Re Stregone nell'anno 1409 TE, diventando una landa desolata, abitata da pochi superstiti Dúnedain.
Etimologia[]
Cardolan è un nome Sindarin. Il suo significato non è riportato, ma diversi autori suggeriscono che significhi "Terra delle Colline Rosse" e sia un composto di caran ("rosso"), dol ("collina") e -(i)an(n) ("terra").[2][3][4][5] È possibile che il riferimento alle colline rosse nel nome del Cardolan sia basato sulla presenza di rocce rosse simili alla pietra rossa poco più a ovest del Guado del Bruinen[6] in Rhudaur.[7]
Un'etimologia alternativa è stata suggerita da Roger Clewley: Cardolan deriva dal Noldorin car ("casa"), dolen ("nascosto, segreto"), e il suffisso di luogo -and, che significa quindi "luogo/terra delle case nascoste" (un riferimento alle sepolture nei Tumulilande.[5]
Descrizione[]
I confini del Cardolan erano il fiume Brandivino dal Ponte sul Brandivino fino al Grande Mare a ovest, il fiume Mitheithel dall'Ultimo Ponte fino al fiume Gwathló, e la Grande Via Est nel nord e sulla costa del Minhiriath. Il controllo di Colle Vento e delle terre a occidente verso Brea fu spesso oggetto di conflitti tra Cardolan, Rhudaur e Arthedain.[8] Altri luoghi rinomati nel Cardolan erano la Vecchia Foresta, i Tumulilande, il Verdecammino e il fosso profondo con un la parete ripida sul lato del confine settentrionale del Cardolan[2] di poco a sud della Grande Via Est.
Storia[]
Il Cardolan fu fondato nel'861 TE, quando alla morte di Eärendur, decimo Re di Arnor, il regno venne suddiviso tra i suoi tre figli. Tra i tre regni ci furono spesso ostilità, specialmente tra il Cardolan e il Rhudaur per il possesso delle Colline Vento e le terre occidentali verso Brea. Infatti, quei territori includevano la torre di Amon Sûl che custodiva il più importante Palantír del Nord mentre gli altri due Palantíri erano in possesso dell'Arthedain.[8] Benché la Linea di Isildur soppravvisse nell'Arthedain, le casate cadette del Cardolan e del Rhudaur si estinsero in breve tempo.[8]
Nel 1050 TE, i Pelopiedi giunsero nell'Eriador[9] e nel 1150 TE furono raggiungi dai Paloidi.[10]
Guerra con Angmar[]
Per approfondire, vedi la voce Guerra tra Angmar e Arnor. |
Intorno al 1272 TE[8] gli Orchi iniziarono a creare problemi nella regione[11] e nel 1300 TE il Re Stregone fondò il regno di Angmar a nord degli Erenbrulli. Questo evento portò molti Hobbit a migrare verso Brea.[12]
Nel 1349 TE Argeleb I diventò Re dell'Arthedain e avanzò pretese anche sul regno del Cardolan e del Rhudaur in quanto diretto discendente di Isildur. Il Rhudaur si oppose e creò un'allenza segreta con Angmar.[8] È invece possibile che il Cardolan accettò la riunificazione con l'Arthedain, e alla sua casa regnante fu concesso di mantenere il titolo di Principi del Cardolan.[1] Argeleb I morì in battaglia contro il Rhudaur e Angmar nel 1356 TE.[13] Il Cardolan e il Lindon aiutarono suo figlio, Arveleg I, a vendicare il padre respingendo il nemico dalle Colline Vento. Per molti anni, l'Arthedain e il Cardolan difesero la linea di frontiera lungo le Colline, la Grande Via Est e il Mitheithel.[8]
Tuttavia, nel 1409 TE, un grande esercito proveniente da Angmar sfondò le difese del Cardolan, conquistò Colle Vento e distrusse la torre di Amon Sûl. In quello stesso anno, l'Ultimo principe di Cardolan morì e fu seppellito nei Tumulilande. Alcuni dicono che la sua tomba fu quella in cui rimase intrappolato Frodo durante la Guerra dell'Anello.[8] È probabile che Merry vide gli ultimi ricordi del principe nei suoi sogni nella tomba,[14] dato che menziona un attacco da parte degli uomini di Carn Dûm e una lancia che trafigge il suo cuore.[15]. Gli uomini superstiti del Cardolan spostarono la linea di difesa nei Tumulilande e presso la Vecchia Foresta.[8]
Tom Bombadil sembrerebbe essere stato coinvolto (almeno come spettatore) nelle guerre tra il Cardolan e Angmar, anche se non è noto fino a che punto. Dopo aver liberato gli hobbit, Tom prese con sé una spilla dai tesori della tomba per portarla a Baccadoro e si mostrò triste nello scoprire che apparteneva ad una "bella" donna che aveva incontrato molto tempo fa,[15] probabilmente da identificare come la moglie dell'Ultimo principe di Cardolan.[16]
Nel 1636 TE[17]la Grande Epidemia uccise la maggior parte degli abitanti rimasti e costrinse alla fuga i superstiti. Il Re Stregone inviò anche degli spiriti malvagi ad infestare le Tumulilande dando così origine agli Spettri dei Tumuli.[8]
Abbandono[]
La regione rimase in uno stato di abbandono anche dopo la caduta definitiva di Arnor e la distruzione di Angmar nel 1974 TE.[18]
Durante la Guerra dell'Anello, i Nazgûl entrarono nel Cardolan intorno al 24 settembre 3018 TE. Il loro capo, il Re Stregone, giunse a Andrath e visitò i Tumulilande. Secondo un raro manoscritto The Hunt for the Ring: Time Scheme - Black Riders, il Re Stegone risvegliò gli spettri dei Tumulilande e uccise i Raminghi per potere preparare una trappola per il Portatore dell'Anello.[16][19][20]
Presumibilmente l'area rimase deserta fino alla riunificazione dei regni del Nord sotto Re Elessar alla fine della Terza Era.
Altre versioni del legendarium[]
Nelle prime versioni della storia, il Cardolan era un antico regno che "combatté contro le forze del male" molto tempo fa. La tomba in cui gli Hobbit rimasero intrappolati era un tumulo di un principe che morì durante la guerra (l'identificazione con l'ultimo principe e la menzione del Cardolan, Angmar e Carn Dûm sono solo successive).[21][22]
Inoltre, nelle versioni precedenti delle affermazioni di Tom Bombadil sulla spilla che prese per Baccadoro, e sulla donna misteriosa che la possedette un tempo, Tom dice che "non dobbiamo dimenticare" i re, i soldati, i bambini e le donne del regno scomparso, suggerendo che avesse conosciuto di persona gli uomini del Cardolan.[21]
Adattamenti[]
MERP (Middle-Earth Role Playing)[]
In alcuni espansioni del gioco di ruolo MERP (Middle-Earth Role-Playing game) viene ampliata la descrizione del regno e viene descritta anche la linea cadetta discendente da uno dei figli minori di Eärendur dopo la divisione di Arnor, benché queste informazioni non siano presenti negli scritti originali di Tolkien. Thorondur, fratello di Amlaith, rappresenta il capostite della Linea del Cardolan.
La capitale del regno era la città di Minas Girithlin; in seguito anche Minas Malloth venne scelta per la corte reale.
Il Cardolan ebbe sette sovrani appartenenti alla Linea di Isildur, mentre gli ultimi regnanti non appartennero più alla casa reale, ma esercitarono solo il titolo di Principe di Cardolan in nome del Re dell'Arthedain..
- Thorondur (861 - 936 TE)
- Turambar (936 - 1001 TE)
- Ciryon (1001 - 1079 TE)
- Tarandil (1079 - 1153 TE)
- Calimendil (1153 - 1235 TE)
- Tarcil (? TE - ? TE)
- Tarastor (? TE - 1332 TE), ultimo esponente della Linea di Isildur del Cardolan.
- Minalcar (1332 - 1381 TE), nobile di sangue Dúnedain ma non appartenente alla Linea di isildur, federò il Cardolan con l'Arthedain e ottenne il titolo di Principe di Cardolan.
- Ostoher (1381 - 1410 TE)
- Nimadel (1410 - 1412 TE)
- Altri Principi del Cardolan sconosciuti (1412 - 1636 TE)
- Ultimo principe di Cardolan
Note[]
- ↑ 1,0 1,1 1,2 Nell'entrata per l'anno 1356 del manoscritto T4 de The Peoples of Middle-earth, "VIII. The Tale of Years of the Third Age", entrambi i regni si oppongono alla pretese di Re Argeleb ed egli è ucciso in battaglia contro il Cardolan e il Rhudaur, ma la sezione "Il Regno del Nord e i Dùnedain" nell'Appendice A de Il Signore degli Anelli menziona che la sua pretesa fu rifiutata solo dal Rhudaur e che fu ucciso in battaglia contro il Rhudaur e Angmar senza menzionare il Cardolan. Per di più il Cardolan aiutò successivamente l'Arthedain nelle guerre contro il Rhudaur e Angmar. Inoltre, si fa menzione di un principe di Cardolan piuttosto che di un Re del Cardolan, a conferma dell'ipotesi della cessione della sovranità.
- ↑ 2,0 2,1 The Lord of the Rings: A Reader's Companion, p. 690
- ↑ David Salo (2004), "A Gateway to Sindarin", p. 371
- ↑ Paul Strack, "S. Cardolan loc.", Eldamo - An Elvish Lexicon (consultato il 23 settembre 2022).
- ↑ 5,0 5,1 Roger Clewley, "On the Name Cardolan (#36363)" datato 7 Settembre 2012, Elfling (mailing list) (consultato il 23 settembre 2022)
- ↑ Il Signore degli Anelli, vol. I, cap. XII, "Fuga al Guado".
- ↑ Mark Fisher, "Cardolan", The Encyclopedia of Arda (consultato il 23 settembre 2022)
- ↑ 8,0 8,1 8,2 8,3 8,4 8,5 8,6 8,7 8,8 Il Signore degli Anelli, Appendice A, "I Re Numenoreani", "Eriador, Arnor e gli Eredi di Isildur", "Il Regno del Nord e i Dùnedain"
- ↑ Il Signore degli Anelli, Appendice B, "Terza Era", entrata anno 1050.
- ↑ Il Signore degli Anelli, Appendice B, "Terza Era", entrata anno 1150.
- ↑ The History of Middle-earth, vol. XII, "The Peoples of Middle-earth", "VII. The Heirs of Elendil".
- ↑ Il Signore degli Anelli, Appendice B, "Terza Era", entrata anno 1086.
- ↑ Il Signore degli Anelli, Appendice B, "Terza Era", entrata anno 1356.
- ↑ The Lord of the Rings: A Reader's Companion, "Fog on the Barrow-downs", pp. 144-5; Index, 'Cardolan, last prince of'.
- ↑ 15,0 15,1 Il Signore degli Anelli, La Compagnia dell'Anello, libro I, cap. VIII, "Nebbia sui Tumulilande"
- ↑ 16,0 16,1 The Lord of the Rings: A Reader's Companion, "Fog on the Barrow-downs", p. 145-6
- ↑ Il Signore degli Anelli, Appendice B, "Terza Era", entrata anno 1636.
- ↑ Il Signore degli Anelli, Appendice B, "Terza Era", entrata anno 1974.
- ↑ The Lord of the Rings: A Reader's Companion, "Flight to the Ford", p. 180
- ↑ Racconti Incompiuti, part III, cap. IV, "La caccia all'Anello", "II. Altre versioni della storia".
- ↑ 21,0 21,1 The History of Middle-earth, vol. VI, The Return of the Shadow, "The First Phase: VII. The Barrow-wight", p. 127-8.
- ↑ The History of Middle-earth, vol. VII, The Treason of Isengard, "From Bree to the Ford and Rivendell", p. 37