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La Caduta di Minas Ithil fu uno scontro combattuto sul finire della Seconda Era tra le forze di Mordor e quelle di Gondor. Ebbe luogo nel 3429 SE e fu la prima grande battaglia della Guerra dell'Ultima Alleanza, concludendosi con la sconfitta dei Dúnedain e la presa della città da parte di Sauron. La città rimase quindi sotto il dominio di Mordor, ma venne ripresa nell'anno successivo quando le truppe di Osgiliath passarono all'offensiva, dopo l'assedio.

Antefatti[]

Dopo aver causato la Caduta di Númenor nel SE 3319, Sauron ritornò nella Terra di Mezzo dopo quasi sessant'anni di assenza e si rifugiò a Barad-dûr dove ricominciò a ricostituire le proprie forze in vista di una nuova campagna di conquista per la Terra di Mezzo ora che i suoi più pericolosi rivali, i Dúnedain, sembravano sconfitti. Tuttavia non andò secondo i suoi piani: un corposo numero di sopravvissuti all'Akallabêth, guidati da Elendil e dai suoi figli Isildur e Anárion, giunsero nella Terra di Mezzo e, unificate le colonie numenoreane sotto il proprio dominio fondarono i regni di Gondor e Arnor. Nonostante questo imprevisto Sauron credeva di riuscire a sconfiggere facilmente i suoi nemici e per i cento anni successivi preparò un grande esercito che, almeno nelle sue intenzioni, avrebbe dovuto spazzare via i Dúnedain prima dell'intervento di Arnor e del Lindon.

La battaglia[]

Non si conoscono i dettagli della battaglia e le ricostruzioni si basano soprattutto su deduzioni e racconti non ufficiali. Nel 3429 SE, credendosi sufficientemente forte, Sauron inviò una grande armata di Orchi e Haradrim dal Gorgoroth per attaccare Minas Ithil la più importante fortezza di Gondor ad est dell'Anduin. Sembra che le forze di Mordor fossero piombate di sorpresa sulla città, cogliendo la guarnigione impreparata e a ranghi ridotti. Guidati da Isildur, i soldati di Gondor opposero una fiera resistenza facendo pagare a caro prezzo la conquista della città ai nemici. Tuttavia il valore non poté nulla contro le macchine d'assedio degli Orchi, che vomitarono una tempesta di fuoco sui nemici Dúnedain appiccando vari incendi nella città e alla fine riuscirono a sfondare i cancelli e a dilagare nell'abitato. Gli orchi dettero inoltre alle fiamme l'Albero Bianco che Isildur aveva portato con sé da Númenor e piantato nei giardini del suo palazzo. Nonostante ciò Isildur e la sua famiglia riuscirono a fuggire portando con sé numerosi superstiti e un seme dell'Albero Bianco, giungendo a Osgiliath dopo un pericoloso viaggio.

Conseguenze[]

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