- "Assai più grande di qualunque altro uccello, e stranamente nudo sprovvisto di penne e di piume, e le sue immense ali parevano pelle tesa fra grinfie di corno; emanava un fetore mortale. Era forse una creatura di un mondo scomparso, la cui razza, sopravvissuta in montagne nascoste e fredde sotto la Luna, non si era ancora estinta, covando questi ultimi arcaici esemplari, creati per la malvagità"
- —Il Signore degli Anelli, libro V, cap. VI, "La Battaglia dei Campi del Pelennor".
Le Bestie Alate sono una razza di orribili creature simili ad uccelli, ma totalmente prive di piume che vivono a Mordor. Alla fine della Terza Era l'Oscuro Signore Sauron le prese e le alimentò facendole crescere affinché durante la Guerra dell'Anello servissero come cavalcature dei Nazgûl.
Descrizione[]
Queste orribili bestie sono descritte come glabre dotate di ali di membrana e artigli sulle zampe. Il loro sangue è nero e il loro alito è fetido e putrido.
Somigliano in qualche modo ai draghi, con i quali a volte vengono scambiate, ma sono più minute di esse e non possono stare né fuoco né ghiaccio, oltre a non essere assolutamente intelligenti come un drago.
Nidificano nelle caverne degli Ephel Duath, dove depongono le proprie uova, e si cibano perlopiù di carogne ma non disdegnano le prede vive.
Storia[]
Non si conosce l'esatta origine di queste creature; è probabile che siano state create da Morgoth nei tempi remoti come caricatura delle Aquile, ma a quei tempi dovevano essere molto più minute che durante la Guerra dell'Anello. Dopo la sconfitta di Morgoth e la distruzione di Angband queste bestie fuggirono e si rifugiarono nell'est della Terra di Mezzo, in quello che poi sarebbe divenuto Mordor.
Inizialmente indifferente a queste creature, verso la fine della Terza Era Sauron ne intravide le potenzialità come cavalcature dei suoi servi più potenti, i Nazgûl, e cominciò ad allevarle nutrendole con il proprio potere fino a farle crescere della dimensione voluta. Il primo incontro tra le Bestie Alate e la Compagnia dell'Anello avviene sull'Anduin nei pressi di Sarn Gebir, dove viene abbattuta da Legolas che riesce ad avvistarla nell'oscurità della notte, facendo precipitare con essa anche il Nazgûl che la cavalca. In seguito queste creature vengono incontrate nuovamente a Isengard, poco dopo che Théoden e Gandalf se ne sono andati dopo aver parlato con Saruman.
Riapparvero nuovamente a Minas Tirith, quando attaccarono Faramir che giungeva da Cair Andros assieme ad alcuni compagni, ma vennero scacciate da Gandalf con il suo potere di Istari. Parteciparono inoltre alla Battaglia dei Campi del Pelennor, spargendo terrore tra le file degli assediati e scaraventando diversi soldati di Gondor giù dalle mura; in questa occasione il Re Stregone, a cavallo della sua bestia, cala dal cielo sul corpo di Nevecrino con l'intento di uccidere Théoden, ma la bestia viene decapitata da Éowyn poco prima che possa toccare il Re.
Dopo la sconfitta di Sauron e la perdita del potere che le sosteneva è probabile che queste creature siano tutte morte.
Adattamenti[]
Il ritorno del Re (1980)[]
Nell'adattamento animato del 1980 le bestie alate vengono rappresentate come dei piccoli draghi, abbastanza fedelmente rispetto al romanzo, anche se ne appare solo uno, ovvero la cavalcatura del Re Stregone che verrà poi uccisa da Éowyn.
Trilogia de "Il Signore degli Anelli"[]
Nella Trilogia di Peter Jackson le bestie alate appaiono sia ne Le Due Torri, quando Frodo e Sam vengono portai a Osgiliath da Faramir, che ne Il Ritorno del Re sia durante la Battaglia di Minas Tirith che in quella deL Cancello del Morannon. In questo adattamento le bestie vengono rappresentate come grandi rettili completamente glabri e particolarmente aggressivi, abbastanza i linea con lo spirito del romanzo.