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"Ad un tratto notò un uomo, vestito di bianco e di nero, che percorreva la stretta via proveniente dal centro della cittadella e si dirigeva verso di lui. [...] «Sei tu Peregrino il Mezzuomo?» domandò «mi è stato detto che hai giurati fedeltà e obbedienza al nostro Signore e alla Città. Sii il benvenuto!» Tese la mano a Pipino che la strinse. «Il mio nome è Beregond figlio di Baranor»"
—L'incontro tra Pipino e Beregond, Il Signore degli Anelli, libro V, cap. I, "Minas Tirith".

Beregond, figlio di Baranor, fu un uomo della stirpe dei Dúnedain di Gondor che visse a cavallo tra la Terza e la Quarta Era.

Fece parte della Guardia della Cittadella a Minas Tirith e, successivamente alla Guerra dell'Anello, divenne Comandante della Bianca Compagnia, la guardia personale di Faramir, Principe dell'Ithilien.

Salvò la vita a Faramir quando Denethor II tentò di darsi fuoco assieme al figlio nelle tombe dei Sovrintendenti. Ebbe due figli di nome Bergil e Borlas.

Etimologia[]

Beregond è un nome di origine Quenya che significa "Pietra Audace".

Biografia[]

Origini e servizio nella Guardia della Cittadella[]

Non si sa molto di Beregond e delle sue origini, tuttavia appartiene alla stirpe dei Dúnedain di Gondor e, stando alle parole di suo figlio Bergil, la sua famiglia è originaria della provincia del Lossarnach. Suo padre si chiamava Baranor, della moglie non si conosce il nome mentre si sa che ebbe due figli maschi: il maggiore Bergil e il minore chiamato Borlas.

Si arruolò piuttosto giovane nella Guardia della Cittadella di Minas Tirith, venendo assegnato alla Terza Compagnia della Guardia. Prima della Guerra dell'Anello non lasciò mai Minas Tirith, rimanendo a servizio del Sovrintendente Denethor II; sviluppò in questo periodo una grande ammirazione per Faramir e le eroiche imprese da esso compiute nell'Ithilien, e si dispiaceva per il fatto che il Sovrintendente Denethor non prestasse al figlio la giusta considerazione.

La Guerra dell'Anello e il salvataggio di Faramir[]

Pipino e Beregond by Denis Gordeev

Pipino e Beregond in un'illustrazione di Denis Gordeev mentre dall'alto osservano i Campi del Pelennor

Quando nel 3019 TE Peregrino Tuc giunse a Minas Tirith assieme a Gandalf, lui e suo figlio Bergil, su ordine di Denethor, gli fecero da guida per la città.

Durante l'assedio da parte delle truppe di Sauron, Beregond rimase sulla cittadella assieme al resto delle Guardie della Torre, vegliando sulla sicurezza del Sovrintendente e osservando dall'alto i combattimenti.

Mentre svolgeva il suo servizio fu raggiunto da Pipino, il quale gli rivelò che Denethor aveva intenzione di suicidarsi assieme al figlio Faramir nelle Case dei Morti; l'hobbit implorò l'uomo di impedire che l'accesso alle Case dei Morti venisse bloccato e gli chiese di guadagnare tempo mentre lui sarebbe corso a chiamare Gandalf così da salvare il giovane dalla follia del padre.

The Domes of the Dead by Ted Nasmith

Beregond affronta le guardie sbarrano l'ingresso permettendo a Gandalf e Pipino di salvare Faramir dalla follia di Denethor, Ted Nasmith.

Dopo un iniziale tentennamento alla fine Beregond decise che il rispetto e l'ammirazione verso Faramir avevano la precedenza sulla fedeltà agli ordini folli del suo Signore, dunque corse alle tombe per salvare il giovane capitano;

"Arrivarono finalmente a Rath Dinen e si precipitarono verso la Casa dei Sovrintendenti, che si ergeva nel bagliore crepuscolare sotto la grande volta. «Fermi! Fermi!», gridò Gandalf correndo verso la scala di pietra che conduceva alla porta. «Fermate questa pazzia!». Sulla scala infatti vi erano i servitori di Denethor con spade e torce; solo, in piedi sull’ultimo gradino, si ergeva Beregond, vestito di nero e argento simbolo delle Guardie, ed impediva loro di varcare la soglia. Già due di essi erano caduti sotto i colpi della sua spada, macchiando i gradini del loro sangue; gli altri lo maledicevano, chiamandolo fuorilegge e traditore del proprio padrone."
Il Signore degli Anelli, libro V, cap. VII, "Il Rogo di Denethor"

Tuttavia mentre tentava di impedire la chiusura del mausoleo, Beregond fu costretto a uccidere due delle guardie di Denethor.

Grazie all'intervento del soldato di Gondor, Gandalf e Pipino poterono giungere in tempo per salvare Faramir, che fu portato alle Case di Guarigione, dove Beregond montò la guardia al suo capezzale finché non rinvenne a seguito delle cure di Aragorn.

La Battaglia del Morannon e la nomina a Capitano della Compagnia Bianca[]

Quando Aragorn e Gandalf decisero di marciare alla volta del Cancello Nero anche Beregond chiese e ottenne di andare con loro e combattè nella Battaglia del Morannon agli ordini di Imrahil, e sarebbe stato ucciso da un Troll, se non fosse stato per l'intervento provvidenziale di Pipino.

Dopo l'Incoronazione di Re Elessar a Re di Gondor, Beregond venne giudicato per i due uomini uccisi mentre tentava di salvare Faramir: Aragorn comprese le sue ragioni e non lo condannò a morte, come la legge avrebbe voluto, commutando la pena nell'esilio da Minas Tirith. Tuttavia Re Elessar gli concesse di servire Faramir, da lui nominato Principe dell'Ithilien, e insignì Beregond del grado di Capitano della Compagnia Bianca, la guardia del corpo di Faramir.

Non si conosce il suo destino successivo, ma è probabile che abbia servito Faramir fino alla sua morte avvenuta in un anno imprecisato nel primo secolo della Quarta Era.

Adattamenti[]

Radio[]

  • Nell'adattamento radio del 1956 Derek Prentice ha dato la voce al personaggio di Beregond.
  • Nell'adattamento radio del 1981 invece a dare la voce al personaggio di Beregond è stato Cristopher Scott.

Il Signore degli Anelli: il Ritorno del Re (2003)[]

Inizialmente era previsto che il personaggio di Beregond comparisse nel terzo film della trilogia di Peter Jackson. Tuttavia alla fine il regista decise di non includerlo nel film, ritenendo il suo ruolo poco rilevante ai fini della storia e affidando a Gandalf e Pipino i momenti salienti.

L'attore Ian Hugues venne scritturato per interpretare Beregond, tuttavia in post-produzione e nel gioco di carte il nome del personaggio venne cambiato in Irolas.

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