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Berúthiel fu Regina di Gondor che visse durante la Terza Era, consorte di Re Tarannon. Ritenuta perfida e solitaria, non fu mai amata né dal marito né dai suoi sudditi data la sua appartenenza alla stirpe dei Númenóreani Neri e i suoi gatti che usava per spiare i segreti di Gondor. Fu infine ripudiata dal marito, che la caricò su una nave assieme ai suoi gatti e la lasciò in balia delle correnti.[1]

Etimologia[]

Berúthiel è un nome di origine Sindarin che potrebbe significare "regina furiosa", da una combinazione di ber(eth) ("regina, sposa") + rúth ("rabbia") e il suffisso femminile -iel.

Poiché i Numenoreani Neri parlavano solamente l'Adûnaico e rifiutavano qualsiasi linguaggio elfico, è probabile che fosse un nome affibbiatole dopo il suo matrimonio con Tarannon.

Biografia[]

Berúthiel nacque nella terre dei Numenoreani Neri, probabilmente Umbar.

Non si conoscono i motivi che possano aver portato Tarannon ad unirsi con una donna di quel popolo che, benché strettamente imparentato con i Dúnedain di Gondor, era sempre stato ostile agli Elendili e aveva combattuto sanguinose guerre contro di essi. É probabile quindi che si sia trattato di un matrimonio politico deciso da Siriondil, padre di Tarannon, per cercare di evitare conflitti a sud.

Non si trattò comunque di un matrimonio felice: Tarannon, che amava il mare, portò la moglie nella sua casa di Pelargir ma Berúthiel si rifiutò di rimanervi, sostenendo di essere disgustata dall'odore e dai suoi del porto e del mare, ragion per cui si trasferì nel Palazzo Reale ad Osgiliath.[1]

Indossava solo vestiti neri o argento poiché odiava colori e ornamenti elaborati. Viveva in stanze spoglie e vuote con nove gatti neri e uno bianco, suoi schiavi, con i quali conversava e che usava come spie per scoprire i segreti di Gondor. Utilizzava il gatto bianco per tormentare quelli neri e per leggere nelle loro menti cosicché nessuno a Gondor osava toccarli e tutti ne avevano paura e imprecavano quando li vedevano passare.[1]

Dal matrimonio non nacquero figli e Tarannon, che probabilmente non vedeva l'ora di liberarsi di una moglie tanto odiosa, prestò orecchio alle denunce degli alti dignitari di Gondor e caricò Beruthiel su una nave, sola con i suoi gatti, e la lasciò alla deriva del vento del Nord. La nave era stata vista passare veloce davanti a Umbar sotto una falce di luna, con un gatto sull'albero maestro e un altro a far da polena.[1]

In seguito a ciò il nome di Berúthiel venne stralciato dal Libro dei Re, ma il suo nome e la sua storia vennero ricordati a lungo a Gondor, tanto che la storia dei suoi gatti verrà raccontata da Aragorn quasi 2000 anni dopo la morte della Regina.[1][2]

Note[]

  1. 1,0 1,1 1,2 1,3 1,4 Racconti Incompiuti, parte IV, cap. II, "Gli Istari", nota 7.
  2. Il Signore degli Anelli, libro II, cap. IV, "Un viaggio nell'oscurità"
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