- "A nord del grande rilievo di Monte Dolmed si trovava Gabilgathol, che gli Elfi nella loro lingua dicevano Belegost, vale a dire Granrocca; [...] "
- —Il Silmarillion, cap. X, "I Sindar".
Belegost era una delle principali città dei Nani sugli Ered Luin, catena montuosa che divideva il Beleriand dall'Eriador, durante gli Anni degli Alberi e la Prima Era. Abitata in prevalenza dai Nani della stirpe dei Vastifasci, furono alleati degli Elfi durante la Guerra dei Gioielli.
Nomi e etimologia[]
Il nome Khuzdul della roccaforte era Gabilgathol, reso in Sindarin col nome di Belegost che significa "Gran Rocca". In Quenya era nota col nome di Túrosto mentre in Ovestron si era soliti rifarsi ad essa col nome di Mikleburg.
Descrizione[]
Su Belegost, come su Nogrod d'altronde, non si hanno descrizioni precise ma come per la città dei Barbafiamma la Gran Rocca doveva essere assai grande e ricca. Sorgeva sugli Ered Luin a nord del Monte Dolmed, e poco più a sud di essa iniziava la Spada Nanica che attraversava praticamente tutto il Beleriand. Le sue fucine erano rinomate in tutta la Terra di Mezzo, e sembra che Eöl l'Elfo Scuro fosse un assiduo ospite dei fabbri di Belegost.
Popolazione[]
Per approfondire, vedi le voci Nani, Barbafiamma e Vastifasci. |
Belegost la sede della stirpe nanica dei Vastifasci, anche se sembra che vi fosse una numerosa comunità di Barbafiamma. I Nani di Belegost furono, tra tutti, quelli che più si adoperarono nell'arte della lavorazione del ferro (e dei metalli in genere) e delle gemme, anche se non raggiunsero mai, in quest'ultima, il livello di Fëanor e dei Noldor. Furono i primi a forgiare le cotte di maglia inanellate, oltre ad essere rinomati per la durezza del ferro che riuscivano a plasmare. Furono loro che con la loro arte di lavorare la roccia aiutarono Thingol a costruire Menegroth. Erano, dopo i nani di Nogrod, i migliori nella costruzione di armi.
Storia[]
Anni degli Alberi e Prima Era[]
Per approfondire, vedi la voce Nirnaeth Arnoediad. |
Gli abitanti di Belegost si distinsero in particolar modo nella Nirnaeth Arnoediad grazie anche alle loro armature, forgiate per resistere al fuoco, che gli permise di trattenere i draghi. Infatti, il Signore di Belegost, Azaghâl, prima di morire, riuscì a trafiggere il ventre del drago Glaurung ferendolo gravemente e costringendolo a ritirarsi ad Angband insieme a tutte le altre creature a lui suddite. In questo modo fece sì che la restante parte dell'esercito potesse volgere alla fuga senza essere sopraffatta dalle sue micidiali fiamme. Tra le opere meravigliose create dai Nani dei Monti azzurri vi è la Nauglamír, la collana dei nani, donata da questi a Finrod Felagund, dopo la costruzione della roccaforte di Nargothrond.