La Battaglia di Tumhalad fu l'ultima battaglia campale combattuta dai Noldor contro le armate di Morgoth e l'ultimo scontro prima della distruzione del Nargothrond. Le armate degli Elfi, guidate da Orodreth e Túrin, affrontarono un grande esercito di Orchi, guidati da Glaurung, nella piana di Tumhalad, compresa tra il fiume Narog e il suo affluente Ginglith. Nel sanguinoso scontro che seguì quasi tutti gli Elfi trovarono la morte, e insieme ad essi morirono Re Orodreth e il nobile Gwindor.
Antefatti[]
La battaglia fu il culmine di una serie di campagne dei Noldor che, guidati da Túrin Turambar erano riusciti a liberare buona parte dei territori a nord del Nargothrond. Nonostante l'opposizione al proseguimento di queste spedizioni da parte di Gwindor, il quale temeva la rabbiosa reazione di Morgoth, Re Orodreth si fidava ormai ciecamente di Túrin e gli delegava buona parte delle decisioni. Un giorno giunsero dei messaggeri di Círdan che dovevano riferire un messaggio di Ulmo: il Vala consigliava a Orodreth di abbattere il ponte dinnanzi alle sue porte e rinchiudersi dentro. Túrin schernì gli avvertimenti di Ulmo e convinse Orodreth a rifiutare il saggio consiglio del Signore del Mare e a continuare le campagne contro gli Orchi a nord.
La Battaglia[]
La marcia fuori dal Nargothrond[]
Nel 495 PE Túrin guidò assieme a Orodreth e Gwindor l'ennesima incursione fuori dal Nargothrond al fine di affrontare le armate di Morgoth che, dopo aver invaso il Brethil e ucciso Handir Signore degli Haladin, ormai premevano sui confini del Nargothrond.
Si trattava di una spedizione più grande del solito in quanto vi partecipò la maggior parte dei soldati Noldor, e sembrava avviata sotto i migliori auspici, ma ciò che i capitani ignoravano era che Morgoth era perfettamente a conoscenza dei piani dei suoi nemici e aveva già preso i propri provvedimenti, inviando una grande armata di orchi guidata da Glaurung, il Padre dei Draghi.
La sconfitta dei Noldor e la morte di Gwindor[]
- "Ma l'esercito di Morgoth era ben maggiore di quanto gli esploratori avessero riferito, e nessuno, salvo Túrin protetto dalla sua maschera da Nano, poté reggere il confronto con Glaurung; e gli Elfi furono respinti e premuti dagli Orchi nei campi di Tumhalad, tra il Ginglith e il Narog, e quivi accerchiati. Quel giorno, l'orgoglio delle armate del Nargothrond svanì; e Orodreth cadde nelle prime file, e Gwindor figlio di Guilin fu ferito a morte. Ma Túrin volò al suo soccorso e tutti gli fuggirono dinnanzi; ed egli trasse Gwindor fuori della mischia e, rifugiatisi in un bosco, lo depose sull'erba. Allora Gwindor così gli disse: «Ora siamo pari! Ma l'aiuto che t'ho dato a suo tempo è stato sfortunato, e vano è il tuo; il mio corpo infatti è piagato in maniera inguaribile, e io devo lasciare la Terra di mezzo. E, sebbene io ti ami, figlio di Húrin, pure rimpiango il giorno in cui ti ho sottratto agli Orchi. Non fosse infatti per la tua prodezza e il tuo orgoglio, ancora godrei di amore e di vita. Se mi ami, lasciami! Affrettati a correre in Nargothrond e salva Finduilas. E questo ancora voglio dirti: lei sola si interpone tra te e la tua sorte. Se tu venissi meno a Finduilas, la sorte non mancherà di piombarti addosso. Addio! »"
- —Il Silmarillion, cap. XXI, "Túrin Turambar"
Conseguenze[]
Per approfondire, vedi la voce Sacco del Nargothrond. |
L'esercito del nargothrond fu completamente annientato e i pochi superstiti furono fatti prigionieri o fuggirono verso il Doriath o verso sud. Túrin a causa dell'incantesimo di Glaurung s'incamminò verso il Dor-lómin alla ricerca di sua madre e sua sorella. In questo modo la notizia del disastro non giunse in tempo al Nargothrond che fu investito all'improvviso da Glaurung e dai suoi accoliti orchi e saccheggiato mentre i suoi abitanti, tra cui Finduilas, furono fatti prigionieri e portati via.