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"I due Hobbit si trovarono a faccia a faccia con l’essere più straordinario che avessero mai visto. Aveva il fisico di un Uomo, quasi di un Troll, alto però più del doppio, molto robusto, con una lunga testa, e quasi senza collo. Sarebbe stato difficile dire se ciò che lo ricopriva fosse una specie di corteccia verde e grigia, o la sua stessa pelle. Comunque, le braccia, a breve distanza dal tronco non erano avvizzite, ma lisce e brune. I grandi piedi avevano sette dita l’uno. La parte inferiore del lungo viso era nascosta da una vigorosa barba grigia, folta, dalle radici grosse quasi come ramoscelli e le punte fini e muscose. Ma sulle prime gli Hobbit notarono soltanto gli occhi. Occhi profondi che li osservavano, lenti e solenni, ma molto penetranti. Erano marrone, picchiettati di luci verdi. "
Il Signore degli Anelli, libro III, cap. IV, "Barbalbero".

Barbalbero, conosciuto anche come Fangorn in Sindarin, è uno dei più vecchi Ent della Terra di Mezzo, nonché il primo della sua razza, pare, ad essere creato. Risiede nella Foresta di Fangorn e il suo compito è curare ciò che rimane di quella che un tempo era la più grande foresta della Terra di Mezzo e tenere a bada gli Ucorni.

Benché gli Ent non abbiano gerarchie o capi, in quanto uno dei più anziani, assieme a Ciuffoglio e Scorzapelle, Barbalbero gode di molto rispetto tra il suo popolo e le sue opinioni sono prese in grande considerazione.

Durante la Guerra dell'Anello si prese cura degli Hobbit Pipino e Merry dopo la loro fuga dagli Uruk-hai, ospitandoli nella sua casa, e successivamente perorò la causa della guerra contro Isengard all'Entaconsulta, convincendo gli Ent ad entrare in guerra per la prima volta dopo migliaia di anni.

Dopo la sconfitta di Sauron e la fine della guerra Aragorn, divenuto Alto Re di Gondor e Arnor, donò la valle di Nan Curunír e la fortezza di Isengard a Barbalbero che ne divenne così il signore.

Etimologia[]

Il nome Barbalbero è la traduzione del suo nome Sindarin che è Fangorn.

Descrizione[]

Aspetto[]

Barbalbero viene descritto nel romanzo come una grande creatura dalle fattezze di un uomo, alta all'incirca quattro metri e dalla pelle simile a corteccia. I suoi piedi hanno sette dita l'uno, mentre le braccia sono lunghe e forti, dalla pelle liscia e bruna.

Parte del viso era nascosta da una fluente barba fatta da quelli che sembravano radici e ramoscelli, ma ciò che colpiva l'interlocutore erano i suoi grandi occhi marroni, tanto erano penetranti e solenni.

"In seguito Pipino tentò più volte di descrivere la sua prima impressione. «Sembrava vi fosse dietro le pupille un enorme pozzo, pieno di secoli di ricordi e di lunghe, lente e costanti meditazioni; ma in superficie sfavillava il presente, come sole scintillante sulle foglie esterne di un immenso albero, o sulle creste delle onde di un immenso lago. Non so, ma era come se qualcosa che cresceva nella terra quasi in letargo, o consapevole soltanto della propria presenza tra la punta delle radici e quella delle foglie, tra la profonda terra ed il cielo, si fosse improvvisamente destato e ci stesse considerando con la stessa lenta attenzione che aveva prestato ai propri problemi interiori per anni e anni»."
Il Signore degli Anelli, libro III, cap. IV, "Barbalbero".

Carattere[]

Barbalbero, come tutti gli Ent del resto, parla con una voce bassa e profonda e si prende molto tempo per ponderare qualsiasi decisione.

Biografia []

Origini e vita prima della Terza Era[]

Sulla storia di Barbalbero dal punto di vista personale si sa poco o nulla, anche se probabilmente non ci sarebbe granchè da dire data la vita che gli Ent conducono. Racconterà a Merry e Pipino di alcune parti della storia degli Ent in generale, come ad esempio della scissione tra Ent ed Entesse ma le uniche cose certe che sappiamo su di lui sono quelle riferite da Gandalf che lo definisce come "l'essere più antico che ancora cammini sotto il sole della Terra di Mezzo"; infatti egli si era già definito il più vecchio degli Ent, ma questa affermazione lo porrebbe più vecchio persino di CelebornGaladriel e gli altri signori degli Eldar.

Durante gli Anni degli Alberi visse nel Beleriand, girovagando tra le Foreste del Doriath e dell'Ossiriand e probabilmente prese parte alla Battaglia di Sarn Athrad, dove lui e altri Ent aiutarono Beren Erchamion e Dior Eluchîl contro i Nani di Nogrod che avevano saccheggiato il Doriath.

Dopo la distruzione del Beleriand a seguito della Guerra d'Ira, si trasferì nella regione dell'Eriador all'epoca ricoperta da un'enorme foresta che andava da Boscoverde fino alle pendici degli Ered Luin. Come compagna ebbe l'intessa Fimbrethil, cui fu molto legato e alla quale dedicò pure una poesia, ma si separarono a metà della Seconda Era quando le Entesse decisero di stabilirsi in quelle che oggi sono conosciute come le Terre Brune, tra Boscoverde e gli Emyn Muil.

Alla fine della Seconda Era gli Ent persero le Entesse che, probabilmente a causa della Guerra dell'Ultima Alleanza, fuggirono e non dettero più notizie di sè negli anni successivi

La Guerra dell'Anello[]

L'incontro con Merry e Pipino[]

Treebeard by Ted Nasmith

Merry e Pipino si arrampicano sull'osservatorio di Barbalbero, Ted Nasmith.

Durante la Guerra dell'Anello gli hobbit Pipino e Merry, che erano stati rapiti dagli Uruk-hai, approfittando della confusione dello Scontro ai Confini di Fangorn tra Rohirrim e Orchi, riuscirono a fuggire dai loro rapitori e a rifugiarsi nella foresta di Fangorn. Qui incontrarono Balbalbero che, su richiesta di Gandalf, li tenne al sicuro, portandoli nella sua casa nella foresta, dove diede da bere agli hobbit alcuni sorsi di Acqua degli Ent per ristorarli dalle fatiche. Si fece raccontare da loro alcune storie sugli hobbit e a sua volta parlò a Merry e Pipino della storia degli Ent e della perdita delle Entesse.

Treebeard and the Entmoot by Ted Nasmith

Barbalbero, assieme a Merry e Pipino, parla agli Ent durante l'Entaconsulta, Ted Nasmith.

Il giorno successivo Barbalbero si fece accompagnare dagli hobbit all'Entaconsulta, l'assemblea degli Ent convocata da Barbalbero per decidere come comportarsi nei confronti di Sauruman e della guerra che imperversava a Rohan: Saruman infatti da tempo utilizzava il legname che riusciva ad ottenere dall'abbattimento di molti alberi della foresta attorno a Isengard per alimentare le sue fornaci e nel corso delle sue incursioni molti Ent erano stati feriti e ciò aveva provocato la furia dei Pastori degli Alberi. Il più furioso e deciso era Sveltolampo, un "giovane" Ent cui Barbalbero affidò i due Hobbit mentre gli altri Ent discutevano le formalità. Alla fine gli Ent riunitisi in assemblea decisero di attaccare la fortezza di Isengard, già sguarnita perché la maggior parte dell'esercito si era diretto al Fosso di Helm.

Accompagnati da Merry e Pipino, i Pastori degli Alberi, guidati da Barbalbero e accompagnati da centinaia di Ucorni, si diressero alla fortezza dello Stregone intonando la Marcia degli Ent: una canzone di rabbia e vendetta che in seguito gli hobbit riferirono ricordare come una musica di molti tamburi tutti assieme.

L'attacco degli Ent a Isengard[]

L'Attacco degli Ent a Isengard ebbe luogo all'alba del 3 Marzo 3019 TE e gli Ent ebbero facilmente ragione della scarna guarnigione rimasta nella fortezza, anche se nel corso della battaglia morì l'Ent Faggiorosso a causa del fuoco evocato dallo Stregone come estrema difesa. Per contrastare il fuoco ed impedire che lo stregone approfittasse di qualche passaggio segreto per fuggire, Barbalbero a battaglia conclusa andò con alcuni Ent ad abbattere la diga che tratteneva le acque dell'Isen e allagò il cortile della fortezza, che divenne un grande lago.

The Ents Destroy Isengard by John Howe

L'attacco degli Ent a Isengard, John Howe.

Balbalbero s'incaricò quindi della guardia della Torre di Orthanc, ove Saruman s'era rifugiato. A battaglia conclusa venne raggiunto da Gandalf che lo avvisò dell'arrivo di Grima Vermilinguo e gli chiese di inviare gli Ucorni al Fosso di Helm per aiutare i Rohirrim sotto assedio. Quando Vermilinguo giunse alla fortezza, spacciandosi per un messaggero di Théoden, l'Ent gli disse di sapere benissimo chi fosse e offrì all'uomo due scelte: o aspettare con lui l'arrivo del Re di Rohan, e dunque affrontare le conseguenze del suo tradimento, oppure attraversare a nuoto il piazzale di Isengard e raggiungere Saruman nella torre.

Dopo aver chiesto invano che lo si lasciasse andare alla fine Grima optò per la seconda opzione raggiungendo a nuoto l'ingresso della fortezza dove venne tratto dentro dallo Stregone. Completata questa formalità, con l'aiuto di Merry e Pipino Barbalbero si occupò di organizzare l'accoglienza per Théoden e il suo seguito delegando agli hobbit l'incarico di predisporre un rinfresco per uomini servendosi delle scorte di Saruman.

La fine della Guerra e la Quarta Era[]

Dopo la sconfitta di Sauron e la fine della guerra, Aragorn, ormai Re del Reame Unito, intraprese con i suoi compagni un viaggio fino a Isengard e vide che gli Ent avevano già provveduto a impiantare nuovi alberi e colmare le voragini scavate da Saruman. Egli nominò quindi Barbalbero Signore di Orthanc cedendogli la Valle di Nan Curunir, decretando che da allora in poi quelle terre avrebbero fatto parte della Foresta di Fangorn.

Non si conosce il destino successivo di Barbalbero e degli Ent: alcuni dicono che si addormentarono e divennero degli Ucorni, altri invece pensano che abbia ripreso la ricerca delle Entesse e che questa sia stata coronata dal successo.

Adattamenti[]

Il Signore degli Anelli (1978)[]

Barbalbero 1978

Nel film di Ralph Bakshi del 1978, l'adattamento animato del Signore degli Anelli, John Westbrook diede la voce a Barbalbero.

Non ha un grande ruolo all'interno del film e non si fa cenno all'attacco degli Ent a Isengard o dell'Entaconsulta, limitandosi a portare Merry e Pipino da Gandalf.

Trilogia de Il Signore degli Anelli (2002-2003)[]

Treebeard

Nei film di Peter Jackson Il Signore degli Anelli - Le due torri (2002) e Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re (2003), Barbalbero è la combinazione di un grande modello animatronico e di una immagine generata al computer (come accaduto anche al personaggio di Gollum).

Il design del personaggio venne creato da Daniel Falconer, poi modificato dallo stesso regista, Peter Jackson, nel corso della produzione delle pellicole, mentre il volto venne progettato da Falconer e Shaun Bolton e gli occhi da Gino Acevero. I movimenti del personaggio vennero controllati da una persona per ogni gamba, due per ogni braccio e due per il corpo. Altri si sono quindi occupati dei movimenti facciali opportunamente radio controllati. Per il design del personaggio, gli autori si sono ispirati ad un albero di pohutukawa.

Nella trilogia, la voce del personaggio venne affidata a John Rhys-Davies, che interpretò anche il nano Gimli. In Italia, invece, la voce di Barbalbero venne affidata a Carlo Baccarini.

In una scena dell'edizione estesa de Le due torri, Barbalbero salva Merry e Pipino da un Ucorno che li aveva aggrediti; nel salvarli, l'Ent canta una delle canzoni di Tom Bombadil, esattamente quella riguardo il Vecchio Uomo Salice, omaggiando così il personaggio, poiché escluso dalla trilogia.

Curiosità[]

  • Balbalbero ha circa diecimila anni.
  • Come la maggior parte degli Ent, impiega molto tempo per decidersi.
  • In un manoscritto del 1939, Tokien descrive l'incontro fra Barbalbero e Frodo Baggins nella foresta di Doriath.
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