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L'Attacco a Dol Guldur fu il nome con il quale venne conosciuta una battaglia che il Bianco Consiglio condusse nel 2941 TE contro Sauron per scacciarlo dalla sua roccaforte di Dol Guldur. Alla fine il Consiglio ne uscì vincitore, tuttavia quella di Sauron non era che una finta ritirata, in quanto da tempo aveva previsto di trasferirsi a Mordor.

Antefatti[]

Sauron era già ritornato da molto tempo nella Terra di Mezzo, e nel 1000 TE si era insediato nell'antica fortezza elfica di Amon Lanc che da allora in avanti divenne nota come Dol Guldur da dove agiva col nome del Negromante. Benché il Bianco Consiglio sapesse che la potenza installatasi nel Bosco Atro fosse temibile, inizialmente non pensò o non volle credere che si trattasse di Sauron. Questa posizione era sostenuta soprattutto da Saruman, il quale invece riteneva che si trattasse di uno dei Nazgûl ma era contrario a cacciarlo sostenendo che era meglio saperlo lì che in giro chissà dove a far danni. Tale opinione non era condivisa da Gandalf che in un paio di occasioni s'infiltrò nella fortezza ed ebbe modo di comprendere come in realtà il Negromante altri non era che l'Oscuro Signore, ma i suoi appelli per attaccare immediatamente Dol Guldur rimasero inascoltati.

L'attacco[]

Alla fine Saruman, preoccupato che Sauron trovasse l'Anello prima di lui, acconsentì ad attaccare la fortezza e scacciare l'Oscuro Signore. L'attacco venne pianificato da Gandalf, che fece in modo che si svolgesse in contemporanea con la Cerca di Erebor, cosicché né Sauron né Smaug potessero aiutarsi l'un l'altro. Dopo aver lasciato Thorin e la sua Compagnia ai margini di Bosco Atro, Gandalf si diresse a sud dove si riunì con gli altri membri del Bianco Consiglio e insieme marciarono alla volta di Dol Guldur. Non si sa molto di come si svolse la battaglia: alcuni dicono che fu un cruento duello magico tra le potenze, altri che abbia coinvolto anche degli eserciti che si dettero battaglia mentre Sauron e il Bianco Consiglio si affrontavano. Alla fine grazie agli stratagemmi di Saruman, che conosceva il Nemico meglio di chiunque altro, Gandalf e gli altri riuscirono a cacciare Sauron dalla fortezza e a volgerlo in fuga.

Conseguenze[]

Benché l'assalto si fosse rivelato una vittoria per il Bianco Consiglio e le forze del Bene, la sconfitta di Sauron era ben lontana. L'Oscuro Signore infatti già da tempo aveva predisposto il suo ritorno a Mordor, dove i suoi servitori stavano ricostruendo la sua torre di Barad-dûr, e sarebbe stata questione di poco tempo prima che Sauron lasciasse volontariamente Dol Guldur. Inoltre quella del Consiglio rimase una vittoria incompleta, visto che la fortezza di Sauron non venne occupata e bonificata, ma semplicemente abbandonata senza nessuna sorveglianza. Infatti poco tempo dopo uno dei Nazgûl, che alcuni identificano in Khâmul, rioccupò la fortezza e ivi tornarono a radunarsi armate e creature di Sauron.

Adattamenti[]

Lo Hobbit la Battaglia dei Cinque Eserciti (2014)[]

La battaglia viene rappresentata anche nel terzo film della Trilogia de "Lo Hobbit", ma il regista ha apportato vistose modifiche alla storia originale: innanzitutto il Bianco Consiglio attacca la fortezza per salvare Gandalf, che era stato precedentemente catturato, e durante la battaglia affrontano anche i Nazgûl benché ne Lo Hobbit non vengano neppure nominati. Inoltre viene presentata Galadriel come la più potente del consiglio e l'unica in grado di cacciare Sauron.

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