L'Assedio di Barad-dûr fu l'ultimo grande episodio bellico che ebbe luogo al termine della Guerra dell'Ultima Alleanza, durante il quale per quasi sette anni (dal 3434 SE al 3441 SE) le forze coalizzate dei Popoli Liberi della Terra di Mezzo si contrapposero alle armate di Sauron asserragliate nella fortezza dell'Oscuro Signore.
L'assedio si svolse in una serie di sanguinosi scontri tra sortite e assalti alle mura di Barad-dûr, nel corso dei quali vi furono grandi episodi di eroismo, ma anche diverse morti eccellenti tra le quali anche il Principe Anárion, figlio di Elendil e fratello minore di Isildur, il quale venne colpito alla testa da una pietra durante un assalto alle mura.
Nel settimo anno dell'assedio Sauron lanciò alla fine un'ultima sortita, durante la quale ingaggiò uscì personalmente dalla fortezza e ingaggiò un sanguinoso duello con i comandanti dell'Ultima Alleanza, durante il quale trovarono la morte sia Gil-galad ed Elendil; tuttavia Sauron uscì dal duello ferito e stremato, e in quel momento Isildur ne approfittò per infliggergli il colpo di grazia e tagliare il dito di Sauron, impadronendosi dell'Anello e segnando la sconfitta delle Forze del Male.
Antefatti[]
Per approfondire, vedi le voci Ultima Alleanza tra gli Elfi e gli Uomini e Battaglia di Dagorlad. |
Nel 3429 SE, l'Oscuro Signore Sauron aveva lanciato la propria offensiva contro Gondor, intenzionato a farla finita una volta per tutte con gli odiati Dúnedain, attaccando e conquistando Minas Ithil e sottoponendo ad un un duro assedio la città di Osgiliath.
La fiera resistenza di Anárion, che tenne disperatamente la città sull'Anduin, dette modo a Elendil e Gil-galad di concordare una grande alleanza che, oltre a Elfi e Uomini, raccolse sotto i suoi vessilli tutti i Popoli Liberi della Terra di Mezzo, radunando un poderoso esercito come non se ne vedevano da secoli.
Le forze coalizzate discesero dal Nord e, dopo aver liberato Osgiliath dall'assedio, affrontarono e distrussero le armate dell'Oscuro Signore nella Battaglia di Dagorlad, nel corso della quale tuttavia i Re di Lothlórien e del Reame Boscoso Amdír e Oropher trovano la morte. Usciti vittoriosi dallo scontro gli eserciti alleati degli Uomini, degli Elfi e dei Nani sfondarono dunque il Nero Cancello e avanzarono fino alla torre di Barad-dûr, schierandosi intorno alla fortezza di Sauron per cingerla d'assedio.
Forze in campo[]
Ultima Alleanza dei Popoli Liberi della Terra di Mezzo[]
Non si sa con precisione quanti guerrieri contasse l'armata dell'Ultima Alleanza, ma non sarebbe sbagliato ipotizzare un numero non inferiore ai trecentomila guerrieri. A comporre i ranghi dell'esercito vi erano i seguenti popoli:
- Dúnedain di Gondor e Arnor: i guerrieri degli Uomini dell'Ovesturia, i quali erano i sopravvissuti alla distruzione di Númenor stabilitisi nella Terra di Mezzo, rappresentavano la forza più numerosa e meglio organizzata delle forze nemiche di Sauron; essi erano guidate dal Re Supremo di Gondor e Arnor Elendil l'Alto e dai suoi figli Isildur e Anárion.
- Elfi Noldor e Sindar: dopo i Dúnedain l'armata più numerosa era formata dagli Elfi del Lindon, i quali erano per la maggior parte appartenenti alla stirpe dei Noldor che avevano deciso di rimanere nella Terra di Mezzo a seguito della Guerra d'Ira. Essi erano guidati dal Re Supremo dei Noldor Gil-galad, coadiuvato dai suoi vassalli Elrond Mezzelfo e Círdan il Carpentiere.
- Elfi Silvani: la schiera più esigua tra gli Elfi e gli Uomini era rappresentata dagli Elfi Silvani di Bosco Atro e Lothlórien, i quali erano scesi in campo guidati dai rispettivi sovrani Oropher e Amdír; tuttavia i loro guerrieri erano stati i primi a scontrarsi con le forze di Sauron e avevano subito gravissime perdite, tra cui anche i loro sovrani, così le forze rimaste furono guidate da Thranduil e Amroth.
Sauron e Alleati[]
L'esercito di Sauron era reduce dalla tremenda sconfitta nella Battaglia di Dagorlad, tuttavia rappresentava ancora una forza temibile, potendo contare sia sulle possenti difese di Barad-dûr, sia sugli alleati nell'estremo Est che l'Oscuro Signore chiamò in proprio aiuto. A comporre le armate di Mordor erano principalmente:
- Orchi: esseri abbietti e malvagi, fin dalla Prima Era servirono le forze del Male ora guidate da Sauron, ex luogotenente di Morgoth durante la Guerra dei Gioielli, fornendo la maggior parte dei guerrieri che militarono sotto gli stendardi della torre di Barad-dûr.
- Troll
- Númenoreani Neri: discendenti da quei Dúnedain che si erano votati al culto di Morgoth e sopravvissuti alla distruzione di Númenor, erano particolarmente numerosi nelle antiche colonie numenoreane che sorgevano in prossimità della città di Umbar. Non si conosce esattamente il numero di coloro che militarono nelle armate dell'Oscuro Signore, ma dato il loro odio per la fazione dei Fedeli è praticamente certo che offrirono il proprio aiuto a Sauron.
- Esterlings e Sudroni: quando Sauron dominava la Terra di Mezzo, prima della venuta dei Dúnedain, ebbe modo di soggiogare alla sua volontà le numerose e agguerrite popolazioni di Uomini che abitavano nelle immense distese di Rhûn e nei deserti di Harad; queste fornirono moltissimi guerrieri alla causa dell'Oscuro Signore e, anche dopo la sua caduta, mantennero un atteggiamento di ostilità nei confronti dei Dúnedain e dei loro alleati.
L'assedio[]
L'assedio ebbe inizio nel 3434 SE e per sette anni le armate dell'Alleanza stazionarono attorno alla fortezza, riproducendo su scala minore quello che era stato l'Assedio di Angband durante la Prima Era, nel quale le forze alleate di Noldor, Sindar e Edain avevano tenuto sotto scacco Morgoth per oltre tre secoli.
Sauron, vistosi in trappola, cercò più volte di rompere l'accerchiamento, facendo diverse sortite e chiamando in proprio aiuto guerrieri Esterlings e Haradrim da Rhûn e dall'Harad, ma fu tutto inutile e i suoi tentativi di spezzare l'assedio furono sempre respinti dalle forze combinate di Uomini ed Elfi.
- "Alla fine, tuttavia, l'assedio si fece così stretto, che Sauron in persona uscì fuori; e lottò con Gil-galad e con Elendil, ed entrambi restarono uccisi, e la spada di Elendil andò in frantumi sotto di lui com'egli cadde. Ma Sauron fu del pari abbattuto, e con il mozzicone di Narsil Isildur tagliò l'Anello del Dominio dalla mano di Sauron e se ne impossessò. Sicché Sauron, per il momento almeno, fu vinto e abbandonò il proprio corpo, e il suo spirito volò via, andando a nascondersi negli spazi deserti; e per molti anni ancora, Sauron più non assunse forma visibile."
- —Il Silmarillion, parte III, "Gli Anelli del Potere e la Terza Era"
Nel 3441 SE, al settimo anno d'assedio, l'Oscuro Signore decise di dare il tutto per tutto e lanciò la più grande delle sortite guidando personalmente la carica e in un primo tempo scompaginando le armate dei suoi avversari che nulla poterono contro lo strapotere dell'Unico Anello.
Visto il pericolo Gil-galad, Elendil e Isildur si fecero avanti per affrontare Sauron in duello. Il potere dell'Oscuro Signore era troppo grande e i due Re furono sopraffatti, ma riuscirono a ferire gravemente Sauron. Fu allora che Isildur, in preda alla disperazione, prese la spada rotta di suo padre e la usò per tagliare il dito al quale Sauron portava l'Anello, infliggendogli il colpo di grazia. Privato dell'Anello l'Oscuro Signore venne destabilizzato e non riuscì più a mantenere la sua forma fisica, così il suo spiritò volò via, abbandonando il corpo fisico e lasciando la Terra di Mezzo per rifugiarsi nell'estremo est, dove passò i successivi mille anni a ricostituire il proprio potere e a progettare la propria rivincita.
Conseguenze[]
- "« Isildur s'impadronì dell'Anello e non avrebbe dovuto. [...] Ma pochi videro il gesto di Isildur: lui era solo accanto a suo padre in quel combattimento all'ultimo sangue; e a fianco di Gil-galad eravamo solo Círdan e io . Ma Isildur non volle ascoltare i nostri consigli. "Terrò questo in memoria di mio padre e di mio fratello" disse, e lo conservò gelosamente lo volessimo o no. [...]»"
- —Elrond racconta la sua storia, Il Signore degli Anelli, libro II, cap. II, "Il Consiglio di Elrond".
La battaglia si concluse con la sconfitta di Sauron, anche se al prezzo della morte di migliaia tra Elfi, Uomini e Nani, tra cui anche nomi insigni come Gil-galad, Elendil, Anárion e Oropher. Quel giorno, come ebbe modo di affermare quasi tre millenni dopo lo stesso Elrond, il Male avrebbe potuto essere definitivamente sconfitto: infatti Isildur era entrato in possesso dell'Unico Anello e, se avesse ascoltato i saggi consigli di Elrond e Círdan, avrebbe potuto gettarlo nel Monte Fato distruggendo una volta per tutte il potere di Sauron; tuttavia Isildur, in parte forse plagiato dall'influenza dell'Unico, rifiutò di distruggerlo e decise di tenere l'anello per sé in memoria di suo padre e suo fratello. Così le forze dei Popoli Liberi persero una grande occasione di distruggere il male e, forse, risparmiare grandi lutti successivi alla Terra di Mezzo.
Nonostante questo inconveniente, per oltre mille anni, la Terra di Mezzo fu liberata dall'influenza dell'Oscuro Signore e per la civiltà dei Dúnedain cominciò una sorta di età dell'oro nei reami di Arnor e Gondor; la morte di Isildur per mano degli Orchi nella Battaglia dei Campi Iridati impedì tuttavia l'unificazione di tutte le genti dell'Ovesturia, ma nonostante questo per diversi secoli gli Uomini dell'Ovest conservarono la supremazia nella Terra di Mezzo, guidandone lo sviluppo.