L'Assedio di Angband fu un episodio bellico avvenuto durante la Guerra dei Gioielli e protrattosi per quasi quattrocento anni che vide contrapporsi le schiere dei Noldor e, in un secondo tempo, dei loro alleati Edain al potere di Morgoth, l'Oscuro Signore di Angband. L'Assedio iniziò a seguito della Dagor Aglareb nel 60 PE, ed ebbe termine nell'anno 455 PE a seguito della terribile Dagor Bragollach con la quale Morgoth riuscì a rompere l'assedio.
Per quasi quattro secoli tuttavia, le armate di Angband furono confinate all'interno della fortezza di Angband, così alle terre del Beleriand venne assicurata una relativa pace, cosa che permise un grande sviluppo dei popoli elfici della regione e la venuta degli Uomini.
Antefatti[]
Per approfondire, vedi la voce Dagor Aglareb. |
Nel 60 PE Morgoth, credendo che i suoi nemici fossero impreparati, lanciò una grande offensiva contro i Noldor e le sue armate di Orchi dilagarono nel nord del Beleriand. Tuttavia sia Fingolfin sia i Figli di Fëanor erano vigili, e dopo aver radunato le proprie armate affrontarono e sconfissero quelle dell'Oscuro Signore in quella che divenne nota come la Dagor Aglareb. Dopo aver sconfitto sul campo i nemici, i Re dei Noldor si accorsero che non erano ancora abbastanza forti per distruggere Angband, ma concordarono di tenerla sotto assedio schierano una grande armata davanti ai Thangorodrim e ai Monti di Ferro.
Forze in campo[]
Elfi e alleati[]
I principali artefici dell'assedio alla fortezza dell'Oscuro Signore furono principalmente i Noldor; infatti Thingol, soprattuto dopo aver scoperto il ruolo dei Figli di Fëanor nel Fratricidio di Alqualondë, non dette grandi contributi limitandosi a sostenere con rifornimenti le schiere dei signori dei Noldor a lui imparentati. L'assedio era diviso in settori così suddivisi:
- Fingolfin e i Noldor dell'Hithlum, i quali sorvegliavano principalmente il settore occidentale dell'Ard-galen dalla città-fortezza di Barad Eithel
- Finrod Felagund e i suoi fratelli, i quali proteggevano il centro dello schieramento sorvegliando la fortezza di Minas Tirith e la regione del Dorthonion
- Figli di Fëanor, i quali invece sorvegliavano il settore orientale dello schieramento e, attraverso il controllo della Fortezza di Himring, dellla Fortezza di Maglor, il Passo di Aglon e la Fortezza di Caranthir, impedivano che il Beleriand orientale fosse oggetto di scorrerie da parte delle forze di Morgoth
A queste forze andarono poi ad aggiungersi quelle delle tre casate degli Edain, i quali portarono sostegno soprattutto ai signori elfici di cui si riconobbero vassalle:
- La Casa di Hador, che si era dichiarata fedele al Re Supremo dei Noldor Fingolfin, andò a stabilirsi nell'Hithlum e sostenne i Noldor nella difesa di Barad Eithel
- La Casa di Bëor, la quale fu la prima delle casate degli Edain a giungere nel Beleriand, dichiarò la propria fedeltà a Finrod Felagund e si stabilì nel Dorthonion, contribuendo a difende la parte centrale dello schieramento.
- La Casa di Haleth, la seconda delle stirpi degli Edain a giungere nel Beleriand, ebbe invece un destino diverso non riconoscendosi vassalla di nessuno dei signori elfici e, dopo un periodo nel Thargelion, scelsero di stabilirsi nella regione del Brethil, contribuendo a difendere l'accesso al Beleriand dopo la Dagor Bragollach.
Morgoth[]
L'Assedio[]
Primi Anni e L'avvento di Glaurung[]
Come affermato sopra, dopo che i Noldor ebbero respinto le forze di Morgoth nella Dagor Aglareb, i grandi signori degli Elfi erano consci di non avere la forza sufficiente per poter sperare di prendere la fortezza di Angband con un assalto. Per questo motivo scelsero di porre un assedio schierando un forte esercito davanti ai cancelli della fortezza dell'Oscuro Signore, sperando in tal modo di riuscire almeno a contenere eventuali sortite delle armate di Orchi e preservare il Beleriand dalla malizia di Morgoth.
Tuttavia l'accerchiamento non fu completo: infatti molti dei passaggi nell'estremo nord erano inaccessibili alle sentinelle dei Noldor, inoltre l'Oscuro Signore poteva servirsi degli Orchi e degli schiavi da lui catturati per scavare lunghe gallerie che spuntavano in luoghi non sorvegliati. Nel 155 PE Morgoth, per saggiare la forza dei propri avversari, si decise ad inviare un esercito che, aggirando l'accerchiamento da nord, discese lungo le cose occidentali con l'obbiettivo di attaccare l'Hithlum alle spalle; la sua manovra fu però scoperta e la sua forza di attacco venne annientata da Fingon nella Battaglia del Fiordo di Drengist.
Per quanto modesta, la battaglia dissuase l'Oscuro Signore dal portare avanti altre grandi sortite, così per diversi anni Morgoth si dedicò ad elaborare intricati piani e strategie per rompere l'assedio: tra questi vi fu la creazione della stirpe dei draghi, i quali avrebbero dovuto essere la sua arma segreta, il cui primo esponente fu Glaurung, il Padre dei Draghi. Dopo duecento anni dalla Dagor Aglareb accadde che, contrariamente alla volontà di Morgoth, Glaurung fece una sortita da Angband, spargendo un grande terrore tra le forze che assediavano la fortezza e volgendo centinaia di elfi in fuga al suo solo apparire. Tuttavia, dopo che i Noldor si riebbero dalla sorpresa, attaccarono violentemente il drago con una pioggia di frecce, costringendolo a ritirarsi nuovamente dentro Angband e ristabilendo l'assedio.
La venuta degli Uomini[]
La rottura dell'assedio e la morte di Fingolfin[]
Per approfondire, vedi la voce Dagor Bragollach. |
Conseguenze[]
Per quanto conclusosi con la devastante sconfitta della Dagor Bragollach, l'Assedio di Angband ebbe comunque l'effetto di garantire al Beleriand una relativa pace per quattrocento anni, durante i quali i Noldor ebbero modo di plasmare i propri regni, costruendo le magnifiche città di Gondolin e Nargothrond e contribuendo grandemente alla fioritura culturale di tutti i popoli che abitavano quelle contrade.
Inoltre la pace del Beleriand duramente sostenuta dalle spade degli Elfi, permise la venuta delle genti degli Edain le quali avrebbero avuto un ruolo cruciale nella sconfitta di Morgoth e nelle vicende che precedettero la sua caduta.